Meditazione

Yoga Nidra: il rilassamento profondo

Yoga nidra è un metodo sistematico per indurre un completo rilassamento fisico, mentale ed emozionale. Il termine yoga nidra deriva da due parole sanscrite, "yoga" che significa unione o consapevolezza unidirezionale, e "nidra", che vuol dire sonno. Durante la pratica di yoga nidra si appare addormentati, ma la coscienza funziona ad un livello di consapevolezza più profondo. Per questa ragione si fa spesso riferimento a yoga nidra come sonno psichico o profondo rilassamento, con consapevolezza interiore. In questo stadio intermedio tra il sonno e la veglia, il contatto con la dimensione subconscia ed inconscia avviene spontaneamente. In yoga nidra lo stato di rilassamento viene raggiunto rivolgendosi interiormente, lontano dalle esperienze esteriori. Yoga nidra permette di penetrare nella mente subconscia per andare a liberare tutte le tensioni mentali accumulate, ristabilendo l'armonia al nostro essere. Con la pratica di yoga nidra, non solo ci rilassiamo, ma ristrutturiamo e riformiamo dall'interno la nostra intera personalità. 

 

Come funziona Yoga Nidra

 

Quando il rilassamento è completo, la ricettività è maggiore. Quando la coscienza è collegata a tutti i sensi, la ricettività è minore. Questo è il segreto di yoga nidra. A causa del procedimento d'intellettualizzazione, la conoscenza che entra nel cervello non rimane impressa in quest'ultimo. Ma, quando ritirate un poco la vostra mente, ed entrate in uno stato in cui non siete né nel sonno profondo, né completamente svegli, qualsiasi impressione che entra nella vostra mente in quel momento, diviene potente e lì vi rimane. Vi sono livelli mentali ben distinti. Alcuni sono "terreno duro", altri sono "terreno soffice". La mente conscia è come il terreno duro poiché in essa vi è l'operazione dell'intelletto e della logica. L'intelletto è il procedimento di analizzare le cose. Esso non solo accetta alcune cose, ma le rifiuta anche. Ma la coscienza più profonda non ha queste caratteristiche. Qualsiasi impressione voi immettete nella mente subcosciente, questa non può essere rifiutata. Yoga nidra ha una pratica sistematica, con una sequenza ben definita, che serve ha condurci nel mondo interiore e a realizzare il “pratyahara" la “ritrazione dei sensi". La consapevolezza viene progressivamente ritirata dal mondo esterno, dal corpo, dal respiro, dalla mente conscia ed infine inconscia.

 

 

Consapevolezza del corpo

 

I neurofisiologi sono riusciti a dimostrare la relazione tra il corpo e il cervello. Essi hanno mostrato che ogni parte del corpo è precisamente delineata lungo la superficie del giro o piega centrale della corteccia motorio-sensoriale del cervello. I ricercatori hanno chiamato questa mappa neurologica, "l'omuncolo motore" o "piccolo uomo". Rispetto ad una normale struttura fisica, l'omuncolo motore è un piccolo uomo con proporzioni grottesche, con le mani, le dita ed il viso enormemente ingranditi. Nel tessuto cerebrale è stata data importanza alle mani, dita, labbra e naso che occupano aree molto più grandi delle misure e dimensioni relative alle parti del corpo fisico. Queste aree sono grandi quasi quanto lo spazio occupato dalle rimanenti parti del corpo, dai polsi alle dita dei piedi. Lì si trovano tutte le parti del corpo toccate dalla consapevolezza che si muove durante la rotazione della coscienza in yoga nidra. Questo flusso è accompagnato da un'esperienza soggettiva di rilassamento, di "lasciar andare" o "liberare", mentre avviene una spontanea dissociazione della coscienza dai canali motorio e sensoriale. Questo è il punto di connessione tra la moderna neurofisiologia e la tecnica di profondo rilassamento di yoga nidra. Il movimento progressivo della consapevolezza attraverso le parti del corpo, non solo induce il rilassamento fisico, ma ripulisce tutta la rete nervosa fino al cervello, sia quella che governa l'attività fisica sia quella che si occupa delle informazioni immesse. Nello stesso tempo percorriamo totalmente la superficie del cervello. In questo modo, yoga nidra rilassa la mente rilassando il corpo.

Consapevolezza del respiro

 

Dopo aver completato la rotazione della coscienza lungo il corpo, il rilassamento fisico viene proseguito e completato portando l'attenzione al respiro. In questa pratica l'individuo mantiene semplicemente la consapevolezza sul respiro; non dovrebbe esservi alcun tentativo di modificare o forzare il respiro. Si potrebbe sentire il respiro nelle narici, nel torace o nel passaggio tra l'ombelico e la gola. Normalmente si può ottenere un maggior rilassamento con un simultaneo conto mentale dei respiri. La consapevolezza del respiro, promuove il rilassamento e la concentrazione e favorisce il pratyahara "la ritrazione dei sensi".

Sensazioni ed emozioni opposte

 

Normalmente la pratica viene eseguita risvegliando sensazioni opposte come caldo e freddo, pesantezza e leggerezza, dolore e gioia, piacere e dispiacere, amore e odio. L'accoppiamento delle sensazioni in yoga nidra armonizza i due emisferi opposti del cervello e aiuta ad equilibrare i nostri stimoli basilari e a controllare quelle funzioni che normalmente sono inconsce. Questa pratica aiuta anche a sviluppare la forza di volontà sul piano emozionale e produce il rilassamento emozionale attraverso la catarsi, poiché si rivivono le memorie di sensazioni profonde. Le sensazioni che sono intensamente fisiche o emozionali vengono richiamate o risvegliate e dopo averne fatta piena esperienza, vengono poi rimosse.

Visualizzazione

 

L'ultimo stadio di yoga nidra induce il rilassamento mentale. In questa parte della pratica, l'individuo visualizza le immagini nominate o descritte dall'istruttore. Poiché le immagini usate hanno spesso un significato universale o delle potenti associazioni, esse portano i contenuti nascosti dell'inconscio sul piano della mente conscia. La pratica della visualizzazione produce consapevolezza del sé e rilassa la mente spurgandola dal materiale doloroso e disturbante. Essa porta la mente alla concentrazione o dharana. Negli stadi avanzati, la visualizzazione porta a dhyana o pura meditazione. Allora vi è l'esperienza cosciente dell'oggetto visualizzato nell'inconscio, si dissolve la distinzione tra conscio ed inconscio e cessano di emergere le immagini distraenti.

 

Sankalpa

 

Il sankalpa, parola sanscrita che si può tradurre come proposito o risoluzione. Il sankalpa prende la forma di una breve affermazione mentale che s'imprime nella mente subconscia quando questa è ricettiva e sensibile. La risoluzione che si prende all'inizio della pratica è come piantare un seme e la risoluzione formulata al termine della pratica, è come irrigare il seme piantato, il seme del "cambiamento". Sankalpa è una parola sanscrita che si può tradurre come proposito o risoluzione. Esso costituisce uno stadio importante di yoga nidra ed è un metodo potente per riformare la personalità e la direzione della vita. Il sankalpa prende la forma di una breve affermazione mentale che s'imprime nella mente subconscia quando questa è ricettiva e sensibile. Il sankalpa deve essere formulato non quando siete attivi intellettualmente, ma quando la mente è calma e tranquilla. Prima o dopo la pratica di yoga nidra vi è un breve periodo di tempo dedicato al sankalpa. La risoluzione che prendete all'inizio della pratica è come piantare un seme e la risoluzione formulata al termine della pratica, è come irrigare il seme piantato. Questo seme profondo e potente alla fine si manifesterà ripetutamente a livello conscio, portando dei cambiamenti nella personalità e nella vita. Lo scopo del sankalpa non è quello di soddisfare i desideri, ma di creare forza nella struttura della mente. Potete anche affermare che il sankalpa è la forza della volontà. Se volete trasformare il vostro schema di vita, questo può essere fatto con la forza del sankalpa ripetuto durante yoga nidra. Se vi è un'abitudine o tendenza negativa nella vostra vita, e la volete correggere, con un sankalpa positivo questo può essere fatto. Il sankalpa dovrebbe essere fatto solo quando se ne comprende il vero scopo e significato. Inizialmente la maggior parte delle persone non sa cos'è il sankalpa o quale sankalpa formulare. Perciò è meglio attendere finché non si sviluppi una tale comprensione. Il sankalpa, se usato saggiamente, può creare una direzione per tutta la vita. Lo scopo del sankalpa è di influenzare e trasformare tutto lo schema di vita, non solo fisicamente, ma anche mentalmente, emozionalmente e spiritualmente. Per questo motivo non si consiglia l'uso del sankalpa per eliminare cattive abitudini. E' meglio scegliere un sankalpa che possa cambiare l'intera personalità, in modo da divenire più equilibrati, felici e soddisfatti. 

 

Yoga Nidra può essere utilizzata sia come tecnica di rilassamento profondo, che come tecnica di meditazione.

La tecnica della visualizzazione in Yoga Nidra

La visualizzazione utilizzata nella pratica di yoga nidra, è una tecnica importante per sbloccare i contenuti depositati nella mente inconscia che normalmente si manifestano solamente durante i sogni. 

L'uomo sogna costantemente, anche quando è sveglio. La psiche dell'uomo sogna costantemente, sia consciamente sia inconsciamente. I sogni che facciamo di notte sono solo una piccola parte di questa totalità. Egli non se ne rende conto perché le sue funzioni sensoriali sono estroverse. Nel momento in cui distoglie la consapevolezza delle funzioni sensoriali e si rilassa, inizia a osservare i sogni. Nel normale stato di sogno il contenuto o l'espressione del sogno sono relativi allo spontaneo formarsi e liberarsi di tensione psichica dal subconscio, oltre che dal risveglio e dall'espressione di profondi istinti e stimoli inconsci.

Tutto ciò di cui facciamo esperienza attraverso i sensi e anche attraverso il pensiero, lascia un'impronta nella mente. Il cumulo totale delle informazioni contenute nell'inconscio è in forma simbolica. Ogni simbolo rappresenta o contiene l'implicazione di un'area più vasta di informazioni. Secondo i nostri condizionamenti sociali, le azioni e reazioni, i diversi simboli delle esperienze della nostra vita formano il contenuto della mente inconscia. Normalmente non abbiamo accesso alla mente inconscia perché la nostra consapevolezza non è sintonizzata con la natura di tali simboli o informazioni condensate.

 

Evocando alcune immagini e simboli durante la meditazione, possiamo creare un ponte di consapevolezza tra lo stato di veglia e l'inconscio. Le visualizzazioni guidate, provocano un eco di risonanza con altri simboli contenuti nella mente. Il materiale subconscio ed inconscio della mente viene risvegliato, liberato e integrato nella coscienza attraverso la visualizzazione guidata. La visualizzazione guidata è un metodo di utilizzo del simbolo o immagine, come catalizzatore per provocare una reazione nelle aree inconsce della mente.

Lo stato "ipnagogico" di Yoga Nidra

In yoga nidra la coscienza è in uno stato tra la veglia ed il sonno, ma essa non è soggetta a nessuno dei due. Nella psicologia moderna questo stato viene definito come "lo stato ipnagogico". Questo stato transitorio raramente permane per più di 3-5 minuti ed è caratterizzato da onde alpha (frequenza 8-13 Hz). Esso è accompagnato da rilassamento profondo e progressivo, dal rilassamento delle tensioni muscolari e posturali in tutto il corpo fisico e dalla perdita della consapevolezza dell'ambiente esterno.

 

Yoga nidra ha luogo in questa soglia di coscienza sensoriale. Si penetra in esso imparando ad estendere la durata del breve stato ipnagogico che precede il sonno normale. Rimanendo consapevoli nello stato di predominanza delle onde alpha, si ottiene una profonda esperienza di totale rilassamento che, non solo è molto più benefica del sonno abituale, ma è anche la soglia degli stati superiori di coscienza.

 

In questo stato la mente è eccezionalmente ricettiva. Suggestioni impresse in questo momento hanno buoni risultati nel rimuovere abitudini e tendenze indesiderate. Questo stato rende l'individuo capace di ricevere intuizioni dalla mente inconscia. Questo, è la fonte dell'ispirazione artistica e poetica ed è anche la sorgente delle scoperte scientifiche più creative. Wolfgang Von Goethe usava le ispirazioni ed intuizioni emergenti da tale stato per risolvere problemi che incontrava nel suo lavoro. Dai sogni che emergevano da questo stato, Kekule realizzò la struttura circolare delle molecole del benzene; il premio Nobel Niels Bohr vide la struttura planetaria dell'atomo ed Einstein accelerò la sua consapevolezza fino alla velocità della luce nel famoso "esperimento pensiero" che lo portò alla teoria della relatività. 

 

Questa è l'apertura del "terzo occhio" che porta la coscienza oltre una personalità condizionata, piena di tensioni e di complessi. Non più emozionalmente identificato con la mente ed il corpo. Le intuizioni ricevute in yoga nidra portano, quindi, l'individuo a trovare entro se stesso le risposte di molti problemi. Quando la natura reale ed integra si manifesta nell'individuo, lo rende capace di vivere una vita significativa e pacificata in qualsiasi ambiente.

 

 

 

STATO DI COSCIENZA DIMENSIONE PSICOLOGICA ONDE CEREBRALI

Veglia

 

Ipnagogico

 

Sonno con sogni

 

Sonno profondo

 

Mente conscia

 

Fra veglia e sonno

 

Mente subconscia

 

Mente inconscia

 

Beta: 14-30 Hz

 

Alpha: 8-13 Hz

 

Theta: 4-7 Hz

 

Delta: 1-3.5 Hz

 

 

Supercoscienza

La mente superconscia o universale si realizza progressivamente quando le barriere che separano le tre normali forme distinte di consapevolezza, vengono rimosse attraverso pratiche come la meditazione o yoga nidra. La mente inconscia dell'individuo, oscura e non conosciuta, diventa allora illuminata e rivela tutta la sua dimensione superconscia. Questo processo di illuminazione della mente totale è il vero significato di liberazione, di autorealizzazione, kaivalya, moksha o samadhi.

Le tre normali forme distinte di consapevolezza sono: quello conscio, quello subconscio e quello inconscio che equivale al sonno profondo. La mente conscia è il nostro abituale stato di veglia, e rappresenta solo una piccola parte della coscienza totale; nel subconscio c'è la parte nascosta ma spesso dominante della nostra psiche. Durante il sonno sperimentiamo qualche accenno del subconscio ma esso è attivo anche durante le ore di veglia e influenza il nostro comportamento e i nostri atteggiamenti verso la vita. La mente conscia che dipende dall'intelletto cerca soluzioni razionali ai problemi, quella subconscia influenza l'intelletto, sollecitandolo con sentimenti o emozioni profondamente radicati, con modelli abituali di comportamento e con tendenze innate.

La mente supercoscia rappresenta un grado più elevato di consapevolezza. Si può paragonare la supercoscienza al cielo stellato sopra di noi, sappiamo che le stelle sono lassù, ma le possiamo vedere solo quando il cielo si oscura. La luce del sole rappresenta i pensieri e le emozioni generate dall'ego, che offuscano la consapevolezza supercosciente, nel cielo della nostra mente. La mente supercoscia è sempre con noi ma non è attiva nel normale stato di veglia, essa è situata al di sopra dello stato di veglia cosciente. Quando la mente si trova in uno stato di calma o di elevazione spirituale, da quel livello superiore, provengono occasionalmente profonde intuizioni e ispirazioni. La supercoscienza è il regno dell'autentica intuizione.


La consapevolezza emerge dal mare del subconscio come una piccola isola. Invisibile al suo abitante è l'immensa regione subacquea che la circonda: le infinite abitudini, tendenze e sensazioni indistinte, che giacciono sotto la mente conscia e rappresentano una zona molto reale della nostra consapevolezza totale. Sia la mente conscia che quella subconscia si limitano a filtrare la consapevolezza più elevata, abbassandone l'intensità, per far sì che possa essere utilizzata.

 

Se durante le esperienze di sonno e di sogno si riesce e mantenere la coscienza sottostante di testimone, avviene un cambiamento evolutivo fondamentale nel sistema nervoso centrale e nel suo funzionamento. Questo cambio è accompagnato dall'esperienza di un quarto stato di coscienza ben distinto, in cui vengono sperimentate percezioni di sottili stati di sogno, comprese le dimensioni astrali, psichiche e causali, simultaneamente alla percezione sensoriale del normale stato di veglia.

 

Questo quarto stato superconscio, che include simultaneamente la consapevolezza della veglia, del sogno e degli stati di sonno profondo, ma che non viene influenzato da nessuno di essi, è stato descritto nei testi yogici e si chiama "turiya". Dal punto di vista neurofisiologico, questo stato di innalzata coscienza si rispecchia nel funzionamento elettrofisiologico del cervello come crescente funzionamento della corteccia superiore, il cervello testimone o "cervello conscio", contemporaneamente ad un controllo più elevato ed un minore risveglio dei centri limbici del "cervello emozionale". Questo si manifesta nell'evoluzione di una personalità umana che possiede dei livelli elevati di consapevolezza interiore ed esteriore con una simultanea diminuzione delle reazioni emozionali. Si dà perciò inizio ad un continuo processo di crescente auto-consapevolezza, che è accompagnato da una ristabilizzazione dei meccanismi impressi nel cervello che controllano e regolano la coscienza e questo si riflette in una maggiore stabilità autonoma, un aumentato controllo emozionale ed un destino sempre più cosciente.

Origini di Yoga Nidra

Yoga nidra è una semplice ma profonda tecnica adattata da Swami Satyananda Saraswati dalla pratica tantrica tradizionale di nyasa (che significa "mettere" o "portare la mente su quel punto"). Difatti, l'aspetto caratteristico di yoga nidra è la rotazione sistematica della coscienza nel corpo, la cui origine si trova nella pratica tantrica del nyasa. Il nyasa veniva praticato da seduti e comprendeva l'uso di mantra specifici che venivano messi, sentiti o se ne faceva esperienza in diverse parti del corpo. Prima veniva recitato il nome della parte del corpo, poi veniva visualizzata o toccata e lì veniva poi diretto il mantra. Il nyasa era il mezzo per consacrare il corpo fisico immettendo una consapevolezza elevata o una coscienza divina nelle varie parti del corpo, durante i rituali tantrici. Per esempio l'Angushtadi-Shadanga-nyasa veniva usato per mettere i mantra nella mano nel modo seguente:

 

Pollice: Hram angushtabhyam namah

Indice: Hrim tarjanibhyam swaha

Medio: Hrum madhyamabhyam vashat

Anulare: Hraim anamikabhyam vashat

Mignolo: Hraum kanishthabhyam vaushat

Polso e dorso della mano: Hrah karatalaprishtabhyam phat.

 

In modo similare, nel "Hridayi-Shadanga-nyasa", alcuni mantra venivano diretti in varie parti del corpo. Dopo questa scoperta, Swami Satyananda Saraswati, iniziò a studiare le scritture tantriche sotto una nuova luce. Trovò alcune pratiche molto importanti e poco conosciute, dopo averle praticate lui stesso, decise di realizzare un nuovo sistema chiamato yoga nidra, che avrebbe incorporato l'essenza di queste pratiche, senza complicati aspetti ritualistici.